La copertina della rivista propone il modello in gesso, a grandezza naturale, del 1911, della statua della Dea Roma per il Vittoriano. L’opera non venne tradotta in marmo, perché venne preferita la versione di Angelo Zanelli.
iconografia di una nazione dall’antichità ai giorni nostri
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© 2025 L'Italia turrita.
Data |
1911 ca. |
Autore |
Dazzi Arturo |
Tipologia |
Scultura |
Tecnica |
gesso |
Provenienza |
Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Roma / Stampa: Milano, Treves |
Tag |
città • Roma |
Dazzi Arturo |
Arturo Dazzi (Carrara 1881 – Pisa 1966): scultore e pittore italiano. Cominciò giovanissimo a lavorare (come apprendista scalpellino sbozzatore) in quanto il padre era concessionario di cave e di un laboratorio per la lavorazione del marmo. Nel 1892 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Dopo il diploma, nel 1901, grazie all'acquisizione di una borsa di studio triennale, si trasferì a Roma. Nell'opera di Dazzi, in particolare nel periodo anteriore alla prima guerra mondiale e nel decennio successivo, furono preminenti le tematiche di carattere sociale e verista. Negli anni tra il 1918 ed il 1926 vinse numerosi concorsi ed eseguì lavori di decorazione per l'architetto Piacentini. Si susseguirono per lui incarichi prestigiosi e riconoscimenti in tutta Italia. Negli anni 1931-32 scolpì il colosso marmoreo di Piazza della Vittoria a Brescia. Il colosso, alto 7,50 metri (nove con lo zoccolo), fu rimosso nel 1945, poiché interpretato come simbolo del regime. Nel 1937, iniziò il progetto della Stele Marconi da erigere nella piazza principale dell'EUR di Roma. Negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale lavorò, con Gaetano Rapisardi, al progetto del Mausoleo di Ciano a Livorno. Dopo la guerra fece ritorno nella sua villa di Forte dei Marmi, dove si era stabilito nel 1925. Fu questo per lui un periodo d'isolamento e di crisi anche a causa di motivi di salute, da cui riuscì risollevarsi tornando a disegnare, a scolpire e a dipingere. Dal 1948 al 1950 insegnò scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara, proseguendo la sua produzione artistica.Altre immagini dello stesso autore |
La copertina della rivista propone il modello in gesso, a grandezza naturale, del 1911, della statua della Dea Roma per il Vittoriano. L’opera non venne tradotta in marmo, perché venne preferita la versione di Angelo Zanelli.